So cosa state pensando: “t’ét fàćć òl figo a parlà del Liverpool e adéss!!??”.

Adéss negòt. Ciàpe e porte a cà!

Scherzi a parte, la botta l’ho sentita. Sarà stato anche il bicchierino di whiskey finale bevuto con il mio amico Alessio al pub per sancire la fine della battaglia, dopo le buone pinte che hanno accompagnato la visione. D’altronde eravamo al Tucan’s in città alta, almeno la location non ha deluso, con tanto di gruppetti di turisti stranieri a cui abbiamo dato dritte su Bergamo.

Ma la botta si è sentita anche nel Merseyside. Blog, podcast e forum hanno espresso tendenzialmente le stesse opinioni, così come alcuni miei amici scousers.

Brava l’Atalanta a fare la sua partita con la giusta dose di umiltà e anche tanto carattere. Non si può dire lo stesso dei padroni di casa che hanno provato a reagire ma poi si sono spazientiti e disuniti. Il linguaggio del corpo parlava di una squadra sorpresa, disattenta e poi scoraggiata.

Forse era una di quelle serate NO e i nerazzurri sono stati bravi ad approfittarne con ordine e convinzione. Però resta un velo di preoccupazione sulla possibilità che si tratti di un sintomo di qualcosa di un po’ più grave e che possa avere ripercussioni sul finale di stagione.

Dal sondaggio che ho fatto pre partita ( https://redvash.wordpress.com/2024/04/10/i-risultati-del-sondaggio/ ) solo il 2% degli atalantini credeva in una vittoria con grande scarto.

Amici e conoscenti bergamaschi mi dicevano che il Liverpool le avrebbe date di santa ragione all’Atalanta, mentre ora passano davanti alla mia officina e mi salutano con dei grandi sorrisoni.

Gli uomini di Klopp sono sempre abituati a rispettare l’avversario ma è innegabile che l’approccio e le difficoltà recenti si siano palesate tutte insieme con il tonfo di giovedì sera.

Tuttavia mi consolo con il fatto che tutte le testimonianze di ritorno da Liverpool parlano di una grande esperienza, soprattutto per l’accoglienza ricevuta e ovviamente per l’effetto di quel tempio del calcio, nonostante mancassero le bandiere nella Kop e che il risultato non avesse infiammato ancor di più l’atmosfera, come tipico nelle notti europee.

Domenica anche il Crystal Palace ha espugnato Anfield con un semplice 1-0. Nuovamente la difesa si è mostrata fragile e l’attacco è rimasto ancora incredibilmente a secco, tra errori banali e interventi miracolosi della difesa delle Eagles.

I reds sono sembrati giù di tono, sia fisicamente che mentalmente, e questo è il segnale più preoccupante. La battaglia per la premier è ancora viva, grazie anche alla sconfitta dell’Arsenal contro l’Aston Villa, ma ora il titolo sembra prendere la strada più conosciuta nelle ultime stagioni ossia quella per la sponda blu di Manchester.

La stagione del Liverpool ora si trova ad un pericoloso bivio.

Riuscirà Jurgen Klopp a dare una nuova carica ai suoi per l’ennesima battaglia? Ce la farà a compiere una nuova impresa per chiudere in bellezza la sua carriera come allenatore dei reds?

Incredibilmente questo scontro tra Davide e Golia ora vede i protagonisti invertirsi il ruolo. La squadra inglese, con tutti i suoi trofei in bacheca e la sua tifoseria storica, si troverà in una pesante posizione di svantaggio. Dovranno affrontare la bolgia della Curva Nord con poco più di 700 supporters, con un pesante passivo e una forma recente che li ha resi quasi irriconoscibili.

Chi l’avrebbe mai detto?

Beh, almeno il 2% di voi.