Ci tengo a dire che la prima volta che sono andato a Liverpool fu per il derby: Liverpool – Everton. Viaggiavo con il mio amico Roby e ci toccò vederla in un pub perché i biglietti erano introvabili, ma scoprimmo una città fantastica e decisamente sorprendente rispetto alle aspettative di grigia località di porto.

Per i fortunati che sbarcheranno a Liverpool, ho raccolto una breve guida di cose che vale la pena vedere se avete del tempo libero.

Non preoccupatevi, il centro si gira tutto a piedi e troverete bar e pub ovunque. Il consiglio di base per il turista è il classico della nonna: “quàrcèss zö bé, che ‘l fà frècch!”. Liverpool ha un clima variabile all’interno della stessa giornata visto che solitamente c’è vento, perciò date retta alla nonnina: copritevi!

Fossi in voi andrei dritto nel recentissimo e avveniristico Museum of Liverpool, nel quale potrete ripercorrere tutta la storia della città e conoscerne la gente ed i monumenti principali, così sarà più facile andarne alla scoperta ed apprezzarla al meglio.

L’ALBERT DOCK

Mattoni, tanti mattoni. Color rosso scuro, di una tonalità che solo il tempo poteva donargli. Mattoni rossi, pietra e un pò di ghisa che racchiudono geometricamente l’acqua di questa sponda del fiume. Siete di fronte al vecchio cuore pulsante della città: i docks.

Una volta qui si lavorava e si lavorava duro. Si scaricavano e caricavano le navi commerciali provenienti da tutto il mondo, perché Liverpool era uno dei porti più efficienti e famosi, grazie a questi magazzini sull’acqua e al loro sistema di chiuse e canali.

Ora, invece, potete rilassarvi in un caffè, comprare souvenir e caramelle, uscire a cena o fare un giro sulla ruota panoramica. Per non dimenticare i musei: ovviamente the Beatles story, la storia navale al Maritime museum, con qualche cimelio del Titanic, e la connessa e triste storia del commercio degli schiavi allo Slavery museum(tutti ad ingresso gratuito escluso il museo dei Beatles 15,95£ per adulto).

Inoltre da qui parte un tour molto speciale: il Magical mistery tour, che tocca tutti i luoghi che hanno fatto la storia dei Beatles. Durata approssimativa 2 ore, al costo di 17,95£ a testa.

Consiglio personalmente un pranzo e qualche pinta al Pump house. Fantastico pub in pieno stile docks, con tanto di piccola ciminiera in mattoni.

LE TRE GRAZIE

Questi tre edifici, stagliandosi eleganti e imponenti sul fiume, compongono l’immagine inconfondibile dello skyline di Liverpool.

Da sinistra verso destra trovate:

Il Royal Liver building, originariamente sede della Royal Liver Assurance, ora ospita gli uffici di varie società. Su ognuna delle sue due torri, adornate da imponenti orologi, svetta un Liverbird, simbolo delle città.

Dicono che quello rivolto verso il fiume simboleggi lo sguardo al futuro, mentre l’altro, puntando verso la città, significhi l’importanza di ricordare le proprie origini. (C’è anche una versione popolare per cui la femmina sia rivolta verso il fiume per aspettare il maschio che torna dal mare, invece il maschio guarda verso la città per vedere se i pub sono aperti)

Ora è possibile visitarne l’interno con un’imperdibile esibizione speciale di proiezioni 3D.

Il Cunard building, eretto dall’omonima compagnia di crociere, attualmente è suddiviso tra numerose organizzazioni pubbliche e private.

Infine c’è il Port of Liverpool building, per 87 anni quartier generale dell’organizzazione che gestiva i porti di Liverpool, ora è di proprietà di un costruttore locale, il quale ha anche provveduto ad importanti opere di restauro.

LE DUE CATTEDRALI

Con una breve camminata dal centro potrete ammirare l’immensa Liverpool Cathedral, la più grande tra quelle anglicane del Regno Unito, nonché la quinta del mondo.

Appena più a nord trovate la Metropolitan Cathedral of Christ the King che invece è tra le più grandi chiese cattoliche, sempre del Regno Unito.

LIVERPOOL ONE

Non è un monumento, ma è un pezzo di città nuovo di pacca che non potrete non trovare visto che è proprio nel centro ed è pieno di negozi, ristoranti, cinema e bar di ogni tipo. Se vi avanza del tempo potrete tranquillamente perdervici.

ST. GEORGE’S HALL

Maestoso edificio completamente a disposizione dei cittadini per riunioni, procedimenti civili, concerti, spettacoli ed altri eventi per la comunità. È di fronte al suo colonnato che si ritrovano le folle quando ci sono importanti manifestazioni per la città di Liverpool.

CHINA TOWN

Tra la Liverpool Cathedral e la Bombed Church troverete un piccolo pezzo di Cina. Se pensate che sia insolito, vi sbagliate di grosso, perché gli scambi commerciali tra Shanghai, Hong Kong e Liverpool risalgono al 1834 e da allora questa storica comunità cinese si è fatta sempre più massiccia.

BOLD STREET E LA CHIESA BOMBARDATA

È la mia via preferita di Liverpool, più contenuta e meno appariscente di Liverpool One, ma ricca di ottimi ristoranti e locali dove fermarsi per un’english breakfast, riposare le gambe dopo la camminata e bersi un buon tea ( come al Leaf ). Anche le attività presenti sono molto più ricercate e originali, infatti ci sono anche negozi di usato, librerie, fumettistica, design e persino tatuatori!

In cima troverete la chiesa bombardata (Bombed Church), luogo che mi ha sempre affascinato e che spesso ospita iniziative benefiche o artistiche sui suoi gradini o nei giardini.

THE CAVERN

Al numero 10 di Matthew street c’è un ingresso. Su sfondo nero si accende con orgoglio una scritta al neon rossa “The Cavern Club“. Scendendo due piani e mezzo sotto terra spunterete nella culla dove sono nati i Beatles. In realtà l’originale fu quasi totalmente demolito, ma fortunatamente è stato replicato alla perfezione usando addirittura alcuni degli stessi mattoni. Probabilmente hanno saputo racchiudere e poi sprigionare nuovamente l’aura magica di questo locale, perché una volta entrati vi sembrerà di essere fuori dal tempo. Potrebbe esserci qualcuno che suona e magari avrete la tentazione di ordinare un drink e ballare come se fosse sabato sera.

(Ovviamente ho tralasciato numerose perle che questa città ha da offrire, ma per un mordi e fuggi questi luoghi sono quasi un obbligo morale)